L'organizzazione interna del
Castello
Il castello era suddiviso in 4 quartieri per facilitare l'organizzazione
della difesa. Il nome di ciascun quadrante fa riferimento a quello che
oltre le mura lo fronteggia. Cosė il settore Nord-Est č chiamato
quartiere di Campane, dal "carpenedo" (macchia boscosa con prevalenza di
carpini) denominato anche "campanea", che ad esso si oppone al di lā del
fossato. Quartiere della Pancera o della Mestrina č il nome assegnato
all'area di Sud-Est di fronte alla quale si diparte la strada che porta
verso il territorio veneziano.
Il quadrante di Sud-Ovest č chiamato quartiere delle Fornaci, e attesta
invece la presenza di una struttura legata al cantiere delle mura.
Infine la denominazione di Quartiere di Musile fa riferimento allo
spazio destinato al pascolo comune, denominato appunto "musile".
Oltre alla "domus comunis" dove si svolge l'attivitā giudiziaria,
all'interno del castello trova posto la piazza dove č collocato il pozzo
"de la cicogna", e la casa dei due consoli, l'autoritā preposta da
Treviso al governo della cittā. A Sud della "via magna" poi, l'asse
viario principale, si colloca la chiesa di S. Liberale.
Le case di abitazione sono in numero esiguo, gli edifici che prevalgono
sono invece le "canipe" che nel 1270 assommano a 97: si tratta di
magazzini in legno o di mattoni, con il tetto di paglia, di cui possono
disporre gli uomini delle ville attorno a Castelfranco, per
immagazzinarvi vino, biade e legumi, in cambio delle prestazioni di
guardia a cui sono tenuti.
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